Dallo scoppio dirompente della pandemia di Covid-19 il termine “Smart Working” è entrato a far parte della nostra vita, diventando d’uso comune. In Italia nel 2021, oltre 5 milioni di persone hanno lavorato da casa, un dato interessante, soprattutto se paragonato a quello del 2019, dove era utilizzato da meno di mezzo milione di persone.
Questa novità del lavoro agile ha portato con sé molti cambiamenti nelle abitudini dei lavoratori, come confermato dal rapporto sul benessere nel lavoro da casa 2022 presentato da NFON, fornitore europeo di soluzioni integrate per la comunicazione aziendale in cloud, in collaborazione con Statista Q, società specializzata nella raccolta, nell’analisi e nella ricerca di mercato dei dati a livello mondiale.
Da questa ricerca si evince in particolare un paradosso: da casa si lavora di più, ma si ha anche più tempo libero. Per il 28% degli intervistati, infatti, con lo smart working è aumentato il carico di lavoro, mentre per il 25,2% sono aumentate le ore di lavoro. Ma se aumenta il lavoro, al tempo stesso per il 36% degli intervistati lavorando da casa hanno più tempo da dedicare alla famiglia e agli amici, mentre quasi 3 lavoratori su 10 possono praticare più sport rispetto a prima.
Un paradosso, però, solo all’apparenza, infatti evitando gli spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro e con una programmazione più flessibile nell’arco della giornata, è possibile avere più tempo a disposizione, anche avendo un carico di lavoro maggiore.