In un momento buio come l’attuale, finalmente sembra arrivare un raggio di luce nelle case degli italiani. Arera, l’agenzia pubblica che fissa le tariffe dell’energia, ha appena reso pubblici dei dati molto rassicuranti per quanto riguarda le bollette del gas.

Più in particolare l’Arera ha ufficializzato che nel mese di ottobre, per il mercato tutelato, la bolletta scende del 12,9% rispetto al terzo trimestre di questo difficile 2022 segnato da una grave crisi economica che porta con sé una forte incertezza sul futuro. E questa è una notizia che ci fa piacere ricevere.

Ritengo valido però il monito fatto da Stefano Bessenighi, il presidente dell’Agenzia, che invita a non abbassare la guardia perché le percentuali non devono trarre in inganno perché i valori rimangono comunque molto alti rispetto al passato, e con la stagione fredda alle porte ci saranno sicuramente bollette molto pesanti che rischieranno di mettere in ginocchio i consumatori e le loro famiglie.

Per i mesi di novembre e dicembre dunque dobbiamo attenderci un incremento ulteriore delle bollette che riceveremo a dicembre e gennaio, aumento che si stima sarà intorno al 20-25%. In questo scenario un altro aiuto arriverà anche dal DL Aiuti bis, perché fino alla fine dell’anno viene confermato anche il potenziamento del bonus sociale per il gas, che ricordiamo è rivolto alle famiglie che hanno un livello di Isee sotto i 12.000 euro, valore che sale a 20.000 euro quando a richiederlo sono le famiglie numerose.

In molte case sembra essere iniziata anche una vera e propria ricerca di soluzioni alternative per contrastare il caro bollette del gas, soluzioni che oramai sembravano relegate nella nostra memoria e che era facile riscontrare in quei periodi bui del passato che sembrava non si sarebbe più presentato. Abbiamo visto nell’ultimo periodo una corsa a comprare le stufe a pellet, in Italia un vero e proprio boom, per poter contrastare le bollette pazze che si sapeva sarebbero arrivate.

Oggi però questo risparmio è stato completamente azzerato da un aumento, ingiustificato e speculativo, del costo del pellet. Basti pensare che in un anno il costo per una confezione di pellet da 15 chilogrammi è passato dai 5 euro ai 12 euro attuali. Ma non è difficile neanche vedere persone che vanno alla ricerca, in località dove è possibile, di pezzi di legno da poter utilizzare per riscaldare le proprie abitazioni come si faceva nel passato, con il braciere al centro della sala da pranzo o in camera da letto.

Non è questa l’Italia che vogliamo vedere, abbiamo fatto tanto per raggiungere livelli di sviluppo che potessero garantire benessere e tranquillità, ed oggi stiamo assistendo ad un progressivo impoverimento della popolazione portando tanti, troppi, sotto la soglia di povertà. Servono misure urgenti per far fronte a questo scenario, e soprattutto serve tanto coraggio nel mettere in atto provvedimenti che possano invertire la rotta.

Chi è stato chiamato a governare il Paese deve dimostrare coraggio e capacità, ma serve anche che chi si trova all’opposizione abbia, pur nel rispetto del proprio ruolo, un comportamento collaborativo laddove certe scelte servano per risollevare l’Italia.

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