L’Istat ha appena reso noti dei dati che fanno ben sperare, sono quelli relativi all’occupazione. Il tasso di occupazione in Italia ha raggiunto quota 60,5%, nuovo record dal lontano 1977 ad oggi. Soltanto nel mese di ottobre si sono registrati ben 82 mila nuovi occupati ma vale la pena rapportare questo dato con ottobre del 2021 quando c’erano 496mila lavoratori in meno. Il mese di ottobre ha evidenziato anche un calo, seppure di solo lo 0,1%, del tasso di disoccupazione generale, che scende ulteriormente allo 0,2 se analizziamo soltanto il tasso di disoccupazione giovanile. Anche il tasso di inattività è diminuito assestandosi al 34,3%, con dunque una contrazione dello 0,2%. A fare da traino a questa crescita dell’occupazione sono i posti di lavoro stabili, perché il nostro Istituto di statistica li certifica in oltre 500 mila in un anno, ben un +3,4%.
Da evidenziare anche un altro aspetto che ritengo sia molto importante, quello legato alle fasce d’età. Notiamo come l’aumento più rilevante si sia registrato nella fascia d’età over 50, che ha visto un’incremento del 4,5% in un anno, che corrisponde a 393 mila persone.
Iniziano anche a scemare sul mercato del lavoro gli effetti indiretti della pandemia covid, che ha letteralmente stravolto le nostre vite, perché vediamo che diminuiscono anche gli occupati a termine che scendono di 1,2 punti percentuali rispetto all’osservazione del mese ottobre 2021, periodo in cui, per la forte incertezza dei mercati, si tendeva a alla sottoscrizione di contratti a tempo determinato. Sono dati importanti che però non devono farci abbassare la guardia, ma anzi devono spronare tutti ad andare avanti per trovare le giuste soluzioni per far crescere ulteriormente l’occupazione nel nostro Paese. Le parti sociali devono confrontarsi con le Istituzioni, ed anche tra di loro, in maniera laica, scevra da preconcetti o da ideologie spesso legate ad un passato che non c’è più. Bisogna avere l’intelligenza e la capacità di analizzare in quale direzione va il nostro sviluppo e quali strumenti, anche innovativi, dobbiamo mettere in campo per intercettare i nuovi bisogni occupazionali che un mercato del lavoro in continua e rapida evoluzione richiede. E in questo scenario, come sono solito dire, ritengo che un ruolo da attori protagonisti possano averlo sicuramente le Agenzie per il Lavoro.

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