Da più parti già prima dell’estate sono arrivati gridi d’allarme sulla grave crisi che toccherà noi italiani nell’autunno oramai alle porte. L’inflazione nel nostro Paese nel mese di agosto ha raggiunto quota 8,4%, riportandoci con la memoria agli anni 80.

Continuiamo inermi ad assistere ad una impennata dei prezzi dell’energia, luce e gas, con delle bollette che lievitano, di scadenza in scadenza, mettendo in seria difficoltà cittadini ed imprese.

Ogni mese continuano ad aumentare in maniera non controllabile, ed in alcuni casi speculativa, anche i prezzi dei beni alimentari, dei trasporti, delle materie prime in generale.

L’immediata conseguenza, sotto gli occhi di tutti, è l’erosione del potere d’acquisto di salari e pensioni, non più adeguati per far fronte a questi aumenti.

Gli aumenti toccano oramai tutte le sfere del nostro vivere quotidiano, sono aumentati i costi per la gestione della casa di oltre il 30% ma anche per i prodotti alimentari gli aumenti superano il 10%, così come anche per il settore dei trasporti.

Come dicevo prima siamo tornati indietro di quasi quarant’anni, a quel 1985 che fu l’anno nero per l’inflazione in Italia.

Con una inflazione così marcata i salari hanno già perso oltre il 6% del loro potere d’acquisto, mettendo letteralmente in ginocchio i tanti lavoratori che stentano ad arrivare a fine mese.

Questa situazione è difficile per tutti da sostenere, ma soprattutto per quelle fasce di popolazione meno abbienti che, da stime già effettuate, sembra a breve saranno costretti a decidere, loro malgrado, di non pagare più le bollette di luce e gas.

Sul paniere di consumo di questa imponente fetta di popolazione l’inflazione sembra aver già eroso oltre il 15% del loro potere d’acquisto.

Sarà dunque un inverno molto duro per chi ha solo redditi da lavoro o da pensione, scenario che diventerà ancora più difficile per quanti si trovano a dover fare i conti con mutui accesi e soprattutto per quelli che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile. I due rialzi dei tassi già messi in atto dalla BCE, unitamente a quelli che si teme siano in arrivo, faranno salire le rate in modo sensibile.

Questo della perdita del potere di acquisto degli italiani deve diventare una priorità nel Paese, anche per restituire un po’ di fiducia in un periodo buio da cui speriamo uscirne presto.

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